E’ durata cinque giorni la latitanza di Giovanni Cardillo, il pregiudicato di 30 anni di Marina di Minturno che venerdì scorso si era dato alla fuga in sella al suo scooter, sull’Appia, non molto lontano dalla sua abitazione, in occasione di un controllo stradale dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile perché in possesso di un involucro contenente 100 grammi di cocaina. L’uomo, accompagnato dal proprio legale difensore, l’avvocato Massimo Signore, si è costituito martedì sera presso i Carabinieri della Compagnia di Formia perché destinatario da giorni di un provvedimento di fermo di polizia giudiziaria emesso dal sostituto procuratore Roberto Nomi Bulgarini. E le accuse mosse nei suoi riguardi, sulle quali si sarà venerdì l’interrogatorio di convalida da parte del Gip Domenico Di Croce, sono pesanti: spaccio di sostanze stupefacenti, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e lesione personali aggravate perché in occasione del controllo stradale cui era stato sottoposto aveva cercato di investire uno dei Carabinieri in servizio facendo perdere le proprie tracce. Scattarono le ricerche, coinvolgendo anche le province di Caserta e Frosinone ma non ebbero esito. Hanno coinvolto anche un conoscente e presunto complice di Cardillo che, alla vista dei Carabinieri nel giardino della sua abitazione, aveva opposto resistenza. Il suo arresto fu convalidato dal giudice monocratico Donatella Perna ma il giovane, sempre difeso dall’avvocato Signore, tornò in libertà senza nessun obbligo restrittivo.