Ad un mese dalla morte di Willy Monteiro Duarte, il sindaco di Paliano, cittadina dove il 21enne viveva con la famiglia, ha voluto affidare ad una lettera le emozioni contrastanti che hanno coinvolto la comunità da quella notte in cui il ragazzo ha perso la vita sotto il peso di calci e pugni inferti da una banda di coetanei, oggi in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
Quella notte maledetta, scrive il primo cittadino, che ha cambiato per sempre il destino di ognuno. Anche di chi quel ragazzo dalle origini capoverdiane non lo conosceva affatto.
Un salto indietro di 30 giorni quando nel centro di Colleferro nella notte tra il 5 e il 6 settembre, Willy fu pestato a morte da alcuni ragazzi partiti da Artena per punire il 21enne, colpevole – secondo loro – di essere andato in aiuto ad un amico in difficoltà.
“Un mese che ci ha fatto sentire ancor di più Comunità, che ci ha stretto e fatto stringere alla famiglia di Willy.” Scrive Alfieri che suggerisce di continuare a riflettere su quanto accaduto per cercare di cambiare tante cose.
E secondo Alfieri inasprire le pene non può bastare per innescare un cambiamento ideologico e culturale che deve vedere tugli gli attori della società collaborare per un unico obiettivo. Le Famiglie, la Scuola, la Chiesa, i Giovani e le Istituzioni, scrive Alfieri, devono continuare a discutere e a confrontarsi per trovare strade e possibili soluzioni a così tanta rabbia che cova in ragazzi poco più che ventenni.
E mentre il consiglio dei ministri valuta proprio in queste ore di introdurre una norma che porti il nome del 21enne di Paliano volta ad inasprire le pene per chi si macchia di così tanta violenza, il sindaco di Paliano ribadisce il dovere che in questo momento deve accomunarci tutti: quello di non rendere vano il sacrificio di Willy, il nostro Eroe.