Le scuole restano aperte seppure con alcune nuove accortezze, al ristorante ci si andrà massimo in sei a tavolo, entro mezzanotte tutti fuori e prima delle 5 non si apre; i bar che non hanno servizio al tavolo entro le 18 abbasseranno la saracinesca; palestre e piscine aperte ma tra le righe si intuisce che saranno le prossime a capitombolare sotto un nuovo decreto Conte se le cose dovessero mettersi male. E poi lo sport, quello amatoriale si ferma, mentre quello federale può andare avanti ma con limitazioni come negli sport da contatto che potranno essere svolti solo a livello individuale, dunque con allenamenti distanziati.
Il nodo movida viene rimandato alle istituzioni del territorio. Da un primo momento sembrava fossero i sindaci a dover dire l’ultima parola, poi in mattinata è arrivata la nota del Viminale. I primi cittadini saranno ovviamente supportati dai Prefetti, rappresentanze del Governo sul territorio. Una modifica questa giunta in mattinata dopo l’ira dei sindaci, rivestiti – dicevano – di eccessive responsabilità.
Saranno adesso le istituzioni territoriali che di concerto, in base alla situazione particolare che vive ciascun territorio, a decidere se imporre un coprifuoco alla vita notturna alle 21.
Ma l’argomento che più teneva con il fiato sospeso era la scuola.
Negli istituti superiori ingressi scaglionati, più lezioni pomeridiane e a distanza.
In presenza invece le lezioni per l’infanzia, la materna e le elementari. Alle università viene data autonomia di scegliere tra didattica online o in aula, in base alle esigenze formative, tenendo sempre conto dell’evoluzione della pandemia.
C ‘era attesa anche per capire come gestire l’affollamento nei trasporti pubblici. Si è deciso di non intervenire, confermando la capienza all’80%. Si conta infatti di diminuire il numero dei passeggeri imponendo lo smartworking al 75% nella pubblica amministrazione e consigliandolo fortemente nel privato. Poi, con gli ingressi a scuola scaglionati per gli istituti superiori, si pensa di dare un freno alle resse verificatesi nei primi giorni di scuola sui pullman urbani ed extraurbani.
Tra le novità del Nuovo Dpcm Conte sono presenti anche diverse misure di sostegno a chi vive direttamente o indirettamente l’isolamento o la quarantena. Un aiuto economico immediato per artigiani, professionisti e partite IVA costretti a casa. Malattia o ammortizzatori sociali per l’intera durata del periodo per tutti i dipendenti o lavoratori autonomi. E congedi parentali ad hoc concessi ai genitori di studenti minori di 14 anni costretti a stare in isolamento o quarantena.
Tutto è stato scritto dunque ma tutto potrebbe cambiare già nel prossimo fine settimana. La stretta del 18 ottobre potrebbe diventare a giorni una chiusa, se non dovesse trovare concretezza nei nostri comportamenti quotidiani.