Una protesta pacifica quella che i detenuti della casa circondariale di Latina stanno portando avanti da qualche giorno per chiedere che sia diminuito il numero dei detenuti per ogni cella. Il tasso di affollamento è pari al 196 per cento. Secondo i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dad) al 31 ottobre 2020, la capienza regolamentare è di 77 posti. I detenuti invece sono quasi il doppio, 155. Con questi numeri, il carcere di Latina è tra i più affollati in Italia.
Una situazione che ha indotto il garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Lazio, Stefano Anastasìa, ad interfacciarsi con la direttrice della struttura, Nadia Fontana. Il timore oggi è che il sovraffollamento possa diventare causa di diffusione del covid nella struttura di via Aspromonte.
I detenuti martellano le sbarre con oggetti di ogni tipo, vogliono farsi sentire, vogliono essere ascoltati nelle loro richieste. Sperano in alternative al carcere. Ed è questo l’auspicio anche dal garante Anastasia che rilancia, sperando anche in misure più incisive e risolutive di quelle già disposte dal Governo con il decreto Ristori.