266 anni complessivi di ritardi prima di essere risarciti per quella che è stata definita l'”epidemia silenziosa del sangue infetto”.
Per sei cittadini pontini, residenti fra Cisterna, Sezze, Latina, Pontinia, Formia e Sabaudia, sono in arrivo 2 milioni e 700mila: sono stati infettati da emotrasfusioni contaminate dal virus dell’epatite B e C durante ricoveri presso gli ospedali di Cori, Latina, Formia e in un ospedale del nord Italia.
Le somme arriveranno tra novembre 2020 ed inizio 2021. Le persone risarcite sono una donna e cinque uomini: uno di loro è deceduto ed il risarcimento andrà ai suoi eredi. Le vittime sono assistite dall’avvocato Renato Mattarelli.
Il legale parla di una tragedia umana, sociale e sanitaria pontina, che unisce fra loro persone che non si sono mai conosciute ne’ incontrate tra il 1972 ed il 1982.
Il Ministero della Salute è stato condannato dal Tribunale e dalla Corte D’appello di Roma a pagare risarcimenti per circa 3milioni. L’avvocato Mattarelli ha accettato la transazione fino a 2milioni e 700mila, di cui 800mila pagati nella prima settimana di novembre.
“E’ stata una scelta difficile quella di consigliare ai propri assistiti di accettare un pagamento ridotto del 5-8 % – ha detto il legale – ma anche l’unica praticabile considerando i tempi biblici con cui lo Stato provvede spontaneamente al pagamento delle sentenze di condanna del Ministero della Salute per danni da trasfusioni di sangue infetto”.
Quella dei 6 pontini – ricorda il legale – è solo una piccola parte delle decine di migliaia di danneggiati in Italia da trasfusioni di sangue infetto nel periodo ricompreso tra gli anni 60 e i 90.
Sono, infatti, centinaia le cause di risarcimento promosse dall’avvocato Mattarelli attualmente in corso in Italia o concluse con una sentenza di condanna dello Stato a risarcimenti per contagi e decessi post-trasfusionali.