Sono 471 i contagi da Covid sul lavoro registrati in provincia di Frosinone. I numeri sono emersi dall’approfondimento realizzato dal sindacato Uil provinciale su dati Inail e certificano come la Ciociaria si collochi al terzo posto, dietro alla capitale e a Latina. Uno scenario inquietante secondo il segretario provinciale del sindacato Anita Tarquini che sottolinea: “A fine ottobre le denunce erano 185, a fine novembre 365 e poi a fine anno hanno sfondato quota 400. Stiamo parlando di 286 contagi certificati nell’ultimo trimestre, il 6,4% di quelli totali nel Lazio”.
Il quadro regionale racconta di 7381 di segnalazioni di infezione da Covid pervenute all’Inail, di queste 28 sono divenute mortali e due in provincia di Frosinone così come in provincia di Latina. Le professioni più colpite, manco a dirlo, riguardano l’area sanitaria: medici, infermieri e Oss su tutti. “Nel corso delle due ondate – ha spiegato ancora la Tarquini -, sono state le donne le più colpite con 296 infortuni e la fascia d’età con più casi quella tra i 54 ed i 60 anni”.
In un quadro aggregato, le province di Frosinone e Latina hanno fatto registrare 958 denunce, quasi il doppio rispetto al nord della regione. “Va aggiunto – ha detto ancora la Tarquini – che molte persone sfuggono ai conteggi ufficiali, perché non assicurate Inail, ma è altrettanto chiaro che i lavoratori e le lavoratrici stanno pagando un prezzo salatissimo”. Anche questo, spiegano dalla Uil, è un problema di tutela dei lavoratori e c’è necessitò di un salto culturale, per ridurre il più possibile i rischi che le persone si ammalino di lavoro e che di lavoro possano morire.