Anche in tempo di pandemia in Italia l’emergenza smog non si arresta. E non si ferma nemmeno a Frosinone. È quanto emerge dal report annuale ”Mal’aria di città 2021” di Legambiente.
Nel 2020, su 96 capoluoghi di provincia analizzati, 35 hanno superato almeno con una centralina il limite previsto per le polveri sottili, ossia la soglia dei 35 giorni nell’anno solare con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi per metro cubo.
A Torino spetta la maglia nera con 98 giorni di sforamenti registrati. Frosinone è al nono posto con ben 77 sforamenti fatti registrate dalla centralina della zona Scalo. Il capoluogo ciociaro si conferma una dei peggiori nel centrosud, secondo solo ad Avellino a quota 78.
Nella rilevazione dello scorso anno erano stati 68 gli sforamenti per Frosinone.
Ma il report annuale di Legambiente stila anche la graduatoria delle città che hanno superato il valore medio annuale per le polveri sottili suggerito dalle linee guida dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Un valore medio fissato in 20 microgrammi per metro cubo, più basso di quello fissato dalla leguislazione europea.
Nel 2020, in questo caso, sono 60 le città italiane (il 62% del campione analizzato)oltre il limite:
A guidare la classifica è sempre Torino con 35 microgrammi/mc mentre Frosinone si è attestata ad una media di 30 µg/mc. A Latina la media annuale è stata di 23.
Questi i dati del 2020. Ma quale è l’andamento del 2021 in Ciociaria? su 28 giorni di gennaio la centralina di Frosinone Scalo ha sforato 14 volte. Peggio ancora Ceccano giunta a quota 17. Cassino è a quota 8 sforamenti.
Una situazione decisamente migliore rispetto ai primi giorni del 2020, complice anche la pioggia e la neve caduta in questo mese.