È avvenuto oggi il passaggio di consegne tra Banca d’Italia e Comune di Frosinone, con la simbolica acquisizione delle chiavi di Palazzo Munari da parte del sindaco, Nicola Ottaviani. Erano presenti il segretario generale, Angelo Scimè; l’assessore al bilancio e alle finanze, Riccardo Mastrangeli; l’assessore al centro storico, Rossella Testa; il responsabile del Ced Sandro Ricci; Salvatore Cirillo (ufficio tecnico) e Mauro Corsetti (patrimonio). Nella giornata odierna, infatti, i funzionari dell’istituto romano hanno compiuto l’ultimo sopralluogo all’interno dei locali dell’edificio (con una superficie direzionale di circa 2000 mq, 500 mq per residenze e 300 per archivi) che affaccia su piazzale Vittorio Veneto, insieme al personale dell’ente comunale, perfezionando la presa di possesso da parte del municipio del capoluogo. Dopo la firma dell’atto notarile a novembre (alla presenza anche dell’assessore al patrimonio Pasquale Cirillo), che ha sancito l’acquisizione dell’immobile all’interno del patrimonio del Comune di Frosinone con la formula del rent to buy, la Banca d’Italia ha effettuato una serie di lavori di adeguamento (con interventi sulla parte elettrica e idrica) terminati, appunto, nei giorni scorsi.
Oggi, dunque, la simbolica consegna delle chiavi dell’immobile, con l’esposizione esterna, al balcone, delle tre bandiere, dell’Unione Europea, della Repubblica Italiana e del Comune di Frosinone. L’inaugurazione ufficiale, con l’apertura al pubblico – compatibilmente con il periodo di emergenza sanitaria – è prevista per la prossima tarda primavera, mentre già nelle prossime settimane inizieranno i traslochi con gli allestimenti interni.
L’amministrazione Ottaviani ha, nei mesi scorsi, negoziato con l’Istituto di via Nazionale condizioni ritenute favorevoli anche per un ente locale in riequilibrio finanziario (procedura che non permette di accendere mutui, oltre a comportare ulteriori limitazioni), come il Comune di Frosinone, a seguito dei debiti pregressi, ammontanti a circa 50 milioni di euro. Frosinone, dunque, diventa la prima amministrazione in Italia ad adottare il rent to buy per una sede istituzionale e, in particolare, per il palazzo comunale: tale tecnica finanziaria permette una combinazione di un contratto di locazione e acquisto, attraverso lo scomputo dei canoni annuali, corrisposti in acconto del prezzo.
Nella sede di Palazzo Munari il Comune trasferirà, oltre ad alcuni uffici amministrativi, anche l’Archivio, insieme alla pinacoteca e a un’area espositiva, procedendo all’adozione di alcuni accorgimenti tecnici, attraverso un ulteriore investimento di circa 100.000 euro, generato dagli oneri concessori, da parte dell’ufficio urbanistica.