Produrre in Italia il vaccino Sputnik. Una idea che da giorni si rincorreva e che oggi è stata messa nero su bianco. L’Assessore alla sanità del Lazio Alessio D’Amato ha chiesto al governo di valutarne concretamente la possibilità, dopo l’ok arrivato da Ema.
Nina Kandelaki direttore del Dipartimento dello sviluppo dei progetti sanitari del Fondo russo di investimenti diretti (RDIF), ha dato la disponibilità sia all’opzione delle dosi, che a facilitare il dialogo per sviluppare la produzione del vaccino, ringraziando per la cooperazione scientifica tra l’Istituto Spallanzani di Roma e l’Istituto Gamaleya di Mosca che firmeranno un protocollo d’intesa scientifico per una collaborazione stabile tra i due Istituti. Inoltre la signora Kandelaki ha dichiarato la volontà di mettere a disposizione tutto ciò che è necessario per consentire la produzione del vaccino in Italia.
Parla di una disponibilità importante D’Amato poiché – dice – “abbiamo bisogno di tutte le munizioni possibili in questa guerra e soprattutto di utilizzare tutti i vaccini efficaci oggi a disposizione innanzitutto per la copertura delle varianti”.