Il suo messaggio parte con una frase ironicamente amara: adesso è sicuro, non ce n’è coviddi! La nota della prefettura di Frosinone sottolinea la drammaticità della situazione che stiamo vivendo, condannando senza mezzi termini gli atteggiamenti adottati da qualcuno nelle ultime settimane. Comportamenti di cui adesso tutti paghiamo le conseguenze.
“Calcetto, grandi abbuffate, chiacchiere davanti al caffè, baci e abbracci, struscio”: sono questi gli esempi che cita la prefettura sulla propria pagina face book. Invitando subito dopo alla responsabilità: “ora occorre grande serietà – ha detto il prefetto Ignazio Portelli – e responsabilità in modo che i sacrifici risultino efficaci”. Efficaci sulla salute pubblica, con meno morti e meno contagi.
I sacrifici sono quelli che una intera provincia è chiamata a compiere nelle prossime due settimane almeno: negozi chiusi, didattica a distanza, commercianti che dovranno affrontare un altro duro colpo economico per le proprie attività, genitori che dovranno organizzarsi con mille espedienti tra figli, lavoro e dad.
Le regole in vigore nella notte tra domenica e lunedì in tutta la provincia le conosciamo bene. L’appello del prefetto è quindi quello di rispettarle scrupolosamente, con serietà e responsabilità.
Anche alla prefettura di Frosinone è indirizzato l’appello del ministro Lamorgese: “particolare attenzione andrà riservata alle aree territoriali interessate da provvedimenti più restrittivi, adottati dalle autorità regionali o comunali per effetto dell’aggravamento del quadro epidemiologico. In questi casi controlli dovranno principalmente riguardare le vie di accesso e di uscita dai territori oggetto dei provvedimenti”.
Ci aspettano controlli più stringenti.