Revocata la licenza di una sala slot ad Alatri. Il provvedimento è stato disposto dal Questore di Frosinone, Domenico Condello, dopo gli accertamenti svolti dal personale della Divisione Amministrativa.
Il titolare della licenza era una donna del posto che, a dispetto delle rigide prescrizioni che la normativa impone ai titolari di questo genere di locali – secondo le accuse degli investigatori – gestiva l’attività in modo irregolare. Che cosa è emerso?
La Polizia ipotizza delle anomalie: in particolare – stando alle ipotesi – l’accesso degli avventori avveniva attraverso un sistema di apertura della porta d’ingresso effettuato da remoto, mediante un videocitofono presente all’esterno del locale.
Secondo la Polizia dopo aver consentito l’accesso alla sala, veniva omesso qualsiasi successivo controllo durante la permanenza dei clienti.
Il personale della Divisione Polizia Amministrativa della Questura ha provveduto ad effettuare un mirato controllo, nel corso del quale si è, appunto, ipotizzato che l’accesso al locale venisse consentito dopo una semplice chiamata al videocitofono, a cui seguiva l’apertura da remoto della porta d’ingresso del locale, al cui interno non vi era né il titolare né chi aveva la licenza.
Le vetrate che davano verso l’esterno – dice ancora la Polizia – erano state coperte con pellicole oscuranti, così impedire la vista verso l’interno del locale, ostacolando non solo la possibilità di verificare dall’esterno la regolarità dello svolgimento dell’attività, ma anche di poter rilevare eventuali situazioni pericolose all’interno dell’esercizio.
Dalle contestazioni che hanno portato alla revoca della licenza è emerso pure che nel locale erano stati posizionati 7 apparecchi slot machine mentre erano assenti gli apparecchi videolottery, per i quali invece era stata rilasciata licenza.
L’attuale provvedimento si inserisce nel solco delle direttive impartite dal Ministero dell’Interno, per combattere a 360 gradi l’illegalità nei locali ricettivi aperti al pubblico.