Si aggrava la posizione di uno dei 65 indagati nell’ambito dell’operazione dei carabinieri che nel febbraio scorso smantellarono tra Anzio e Nettuno un gruppo criminale ritenuto costola della ndrangheta calabrese.
Per l’uomo, un 58enne, già in carcere a Viterbo si configura oggi una nuova ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo l’uomo avrebbe avuto, nell’ambito dell’organizzazione smantellata a febbraio scorso, un ruolo di primo piano nella pianificazione della catena logistica che doveva gestire le ingenti importazioni di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare l’attività del sodalizio ‘ndranghetistico, denominata “distaccamento” di Anzio Nettuno , nato proprio dal gruppo di Santa Cristina d’Aspromonte, ma composto – secondo le accuse – in gran parte da soggetti appartenenti a famiglie di ‘ndrangheta originarie di Guardavalle
Gli inquirenti ipotizzano che il distaccamento avesse assunto il controllo del territorio nel litorale a sud di Roma, riuscendo ad infiltrarsi nelle pubbliche amministrazioni e gestendo operazioni di narcotraffico internazionale.