ANZIO – 01 AGO – Diventano del patrimonio dello Stato i beni per oltre 6 milioni di euro oggi confiscati dalla guardia di finanza di Roma a imprenditori del settore delle pulizie. Ville, conti corrente, auto, moto e lussuosi appartamenti tra la capitale e il litorale di Anzio.
Quattro i destinatari del provvedimento, padre, madre, figlio ed un collaboratore degli affari della famiglia.
La confisca arriva all’indomani di accertamenti scaturiti dal fallimento di una serie di società operanti nel settore delle pulizie. Le indagini avevano permesso di smascherare un collaudato sistema illecito messo in piedi da un’associazione a delinquere – ritengono gli inquirenti – che ha portato alla bancarotta 6 imprese, intestate a compiacenti “teste di legno”, prestanome da cui però dipendevano le sorti di oltre 3.500 dipendenti sparsi su tutto il territorio nazionale. I profitti ricavati da questo illecito modus operanti come accertato dalla finanza, sono stati impiegati per investimenti immobiliari realizzati attraverso un’ulteriore società, riconducibile ai coniugi finiti nel mirino delle forze dell’ordine.
Per questi reati padre, figlio e collaboratore erano stati già arrestati dalle fiamme gialle.
Tra i beni oggetti di confisca rientrano 10 lussuosi appartamenti (9 nel quartiere EUR della Capitale e uno ad Anzio), 1 auto di lusso , 2 moto e denaro contante: il tutto per un valore che sfiora i 6 milioni di euro che oggi rientra nella disponibilità della collettività.