Un rapporto di amicizia diventato giorno dopo giorno sempre più stretto. Lei una casalinga di 45 anni, lui un operaio 50enne di Aquino. Secondo le accuse – sfruttando proprio quel legame – la signora dal 2108 ad oggi ha estorto all’operaio 190 mila euro.
La casalinga è stata arrestata dai carabinieri della Compagnia di Pontecorvo con l’accusa di estorsione e circonvenzione di persone incapaci.
I due si erano conosciuti su facebook. Una volta cresciuto il legame la donna, con delle scuse, ha iniziato a chiedere piccole somme di denaro. Vistala disponibilità dell’uomo l’indagata – sostiene ancora l’accusa – ne ha approfittato facendosi dare, senza mai restituirli tra i 300 e i 500 euro a settimana.
Ma il peggio doveva ancora arrivare. L’operaio si è stancato di dare qui soldi: lei – dice ancora l’accusa – allora ha minacciato di denunciarlo per violenza sessuale sia nei suoi confronti sia nei confronti delle figlie di lei.
L’escalation della casalinga non si è fermata: non riuscendo ad ottenere i soldi richiesti – sempre secondo le accuse – ha minacciato di morte sia la vittima sia la mamma di quest’ultimo, una pensionata che vive con lui, arrivando a dirgli che gli “avrebbe bruciato casa con chiunque dentro” e che avrebbe fatto “rinchiudere” l’anziana donna, malata, in una casa di cura.
La vittima tra l’altro – per esaudire le richieste di denaro da parte della 45enne – le aveva dato anche la carta prepagata dove veniva versata la pensione dell’anziana madre.
Esausto l’operaio ha finalmente raccontato tutto ai carabinieri dicendo che la consegna dei soldi avveniva nel centro di Pontecorvo. Fissato un nuovo incontro questa volta ad attenderla c’erano i militari. Dopo aver preso il denaro la donna è stata bloccata con le banconote in tasca, che erano state prime fotocopiate. È stata arrestata in flagranza e posta ai domiciliari.
Nell’ambito della perquisizione sono stati trovati due estratti conto promemoria relativi a due prelievi, di seicento euro ciascuno, dal libretto postale dell’anziana madre della vittima nonché un biglietto di carta con il PIN della carta prepagata di cui si era precedentemente impossessata.