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Basso Lazio – Controlli nelle mense scolastiche: 14 irregolarità su 28 ispezioni. Ci sono pure denunce

Irregolarità nelle mense scolastiche delle province di Frosinone e Latina. Sono quelle ipotizzate dai carabinieri del Nas che, con l’inizio del nuovo anno scolastico, hanno avviato una campagna di ispezioni a livello nazionale presso i servizi di ristorazio-ne scolastica e le imprese di catering che gestiscono le mense all’interno degli istituti.
Nel basso Lazio, in particolare, sono state controllate 28 attività, di cui 16 nella provincia di Latina e 12 in quella di Frosinone.

Le ispezioni effettuate nel territorio pontino hanno portato alla rilevazione di 6 irregolarità in altrettante strut-ture. In particolare, sono state contestate violazioni ammini-strative per carenze igienico-sanitarie, per l’errata applica-zione delle procedure di autocontrollo HACCP e per non conformi-tà in ambito gestionale e strutturale. In totale, sono state e-levate sanzioni amministrative per un ammontare di 2.000 euro. In particolare, a seguito dei controlli svolti presso due asili nido di Aprilia, sono emerse gravi omissioni nelle procedure di manutenzione delle attrezzature del sistema antincendio. Per ta-le motivo, i responsabili delle strutture sono stati denunciati alla Autorità Giudiziaria.

In Ciociaria i Carabinieri del NAS hanno riscontrato 8 violazioni per carenze igienico-sanitarie, per l’omessa applica-zione delle procedure HACCP e per non conformità igienico-strutturali. Per queste problematiche sono state irrogate san-zioni amministrative per un totale di 4.000 euro.

A Cassino, du-rante i controlli, è stata denunciata alla locale Procura l’amministratrice di un asilo nido per non aver provveduto alla manutenzione periodica delle attrezzature del sistema antincen-dio.

Particolare attenzione è stata dedicata anche al Comune di Frosinone: qui in un asilo nido – secondo le ipotesi – la ti-tolare non aveva effettuato il previsto monitoraggio dei rodito-ri all’interno della struttura, violazione per cui è stata ele-vata una sanzione di 2.000 euro.