Verbano, Latina, Ragusa, Trapani e Siracusa sono le province in Italia già in piena crisi. Ma sull’orlo del baratro ce ne sono altre migliaia dislocate nelle altre province nazionali.
E’ l’allarme lanciato dalla cgia di Mestre che chiede un intervento del Governo prima dell’autunno, dopo di che – sostiene L’Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre – sarà troppo tardi per migliaia di aziende.
La provincia di Verbano Cusio Ossola è quella che ha fatto registrare fin’ora un numero di fallimenti da record con un + 200% nei primi 5 mesi dell’anno.
Al secondo posto nelle performance negative c’è il pontino con un più 133,3% nell’arco temporale che va da gennaio a maggio.
Commercio ed edilizia i settori al momento più “fragili”.
Diverse sono le concause che hanno scaturito quello che secondo la cgia è da considerarsi un vero e proprio rischio default per alcuni settori. In primis il caro energia/carburante e dunque l’impennata dell’inflazione, ma figurano anche mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione (PA) nei confronti dei propri fornitori. Con una specificità tutta italiana, spiega L’Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre: per molte di queste imprese la chiusura definitiva non sarà causata dall’impossibilità di pagare i propri debiti, ma per crediti inesigibili, ovvero per insolvenze in grandissima parte imputabili alle inadempienze della PA.
E poi il superbonus che per molte aziende si è rivelato un boomerang , spiega la CGIA. Davanti a norme incerte che da mesi stanno condizionando negativamente l’applicazione del superbonus 110 per cento, gli intermediari finanziari (banche, istituti finanziari, .) hanno praticamente bloccato gli acquisti del credito.
Sempre in questa prima parte del 2022, a livello regionale solo la Liguria ha visto aumentare il numero di fallimenti; tutte le altre, invece, sono in deciso calo (vedi Tab. 2). A livello provinciale, infine, preoccupa la situazione di Verbano-Cusio-Ossola, Latina, Ragusa, Trapani e Siracusa che sono i casi piu eclatanti ma c’è da evidenziare come siano oltre la metà delle province italiane a patire il fenomeno, seppure con percentuali meno spaventose. In ciociaria l’aumento del numero dei fallimenti aziendali fa registrare un + 19 che attesta la provincia di Frosinone a metà classifica nazionale,