FROSINONE – 13 MAG – L’auspicio di tutti è che questa stagione finisca al più presto, che queste ultime due fatiche filino via quanto prima per pensare subito al prossimo anno.
La seconda volta nella storia del Frosinone in A sta avendo dei contorni che svariano dall’impotenza alla malinconia. 24 punti in 36 gare, il discorso salvezza archiviato da un pezzo, ben prima della matematica arrivata a Reggio Emilia.
Ed anche domenica con l’Udinese sono emersi i soliti limiti che hanno caratterizzato il campionato.
Un gol preso subito, la voglia di provarci senza concretizzare, fino alla resa nei momenti cruciali di ogni gara. E anche quell’obiettivo indicato dal presidente Stirpe, i 30 punti finali, sono, onestamente, utopia visto che bisogna andare a San Siro domenica.
Questo Frosinone ha fatto peggio, nei numeri e non solo, della prima volta: quando nella stagione 2015-16 chiuse con 31 punti, sempre al penultimo posto, ma lottò a lungo, e davvero, per la salvezza: questa è la più grande differenza.
Nel Frosinone che si accinge a ritornare in B quella con l’Udinese è stata l’ultima volta allo Stirpe di Andrea Pinamonti con i giallazzurri. Dopo la gara con il Milan andrà a giocare il Mondiale con l’Under 20.
Arrivato quasi per caso, ed in extremis, a ridosso del gong della sessione estiva di mercato, l’attaccante di Cles è stato forse l’unico acquisto azzeccato tra la miriade di quelli sbagliati. Ai tifosi dello Stirpe lascia una bella sensazione: quella di aver visto ed applaudito un predestinato.
Probabilmente non sarà l’unico a lasciare Frosinone in e-state. Anche chi ha un contratto si guarda attorno, riflette. Spera ancora di rimanere nel giro della serie A.
Chi dovrebbe rimanere è Federico Dionisi: proprio lui è l’unica nota positiva della gara contro l’Udinese.Ha ritrovato il gol ad un anno esatto di distanza. Lo aspettava, lo desiderava ed e arrivato. Per ogni giocatore una rete realizzata è la miglior medicina: a maggior ragione per lui che per mesi ha dovuto guardare gli altri giocare.