CASERTA – 05 NOV – Latina era uno degli hub dell’attività di spaccio internazionale portata alla luce dai Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere che hanno dato esecuzione a 16 ordinanze di custodia cautelare, tra carcere e arresti domiciliari, a carico di altrettante persone nigeriane, ghanesei ed italiane, accusate di associazione per delinquere dedita all’importazione, distribuzione in Europa ed in Italia di ingenti quantitativi di eroina. Un’attività di spaccio transnazionale che dal Pakistan all’Italia, attraverso la Nigeria, il Niger, il Malawi, l’Uganda, la Tanzania, il Ruanda, la Turchia e l’Olanda consentiva di rifornire numerose piazze dello spaccio italiane, da Nord a Sud. Secondo quanto ricostruito dai militari l’attività di importazione dello stupefacente avveniva attraverso il lavoro dei cosiddetti ‘ovulatori’, pressocchè cittadini africani che nei sottofondi di valigie o in molti casi, in piccolo recipienti da inghiottire e poi espellere, riuscivano a far arrivare in Italia grosse quantitià di droga, per lo più eroina, dietro un compenso che andava dai 3000 ai 6000 euro a tratta.
La droga poi una volta giunta in Italia, veniva dirottata in alcuni hub, dei veri e propri centri nevralgici in cui lo stupefacente veniva lavorato e diviso in dosi, pronto per partire verso le più piccole realtà di spaccio.
Sette i centri nevralgici sparsi sull’intero territorio nazionale: Napoli, Caserta, Roma, Cagliari, Palermo, Firenze e Latina. Da nord a sud proprio per soddisfare le richieste di droga dell’intero stivale.
16 le persone finite nella rete degli inquirenti: 12 africani ed un italiano sono finiti in carcere, due nigeriani ed un 50enne di Latina invece ai domiciliari.
Un’attività transnazionale che, stando alle accuse, si avvaleva anche della compiacenza di alcune forze dell’ordine africane che alla dogana chiudevano un occhio permettendo a connazionali di imbarcarsi per voli diretti in Italia carichi di droga.
Risultanze queste emerse in 4 anni di indagini che, attraverso intercettazioni telefoniche, acquisizione dei piani di volo e delle liste passeggeri, servizi di osservazione, perquisizioni ed arresti in flagranza di reato, ha consentito di: trarre in arresto in flagranza di reato 19 persone in tutto e sequestrare ovuli e valigie contenenti in tutto quasi 19 Kg di droga.