La possibilità viene fornita dalla regione Lazio e viene intercettata dai sindaci del cassinate che , come reso possibile dal governatore Zingaretti, potranno aprire la caccia al cinghiale in un qualunque periodo dell’anno se la situazione dovesse richiederlo. Questo non significa che le campagne del cassinate diverranno un far west ma che l’attività venatoria straordinaria è l’estrema ratio per ridurre la densità generalizzata degli animali selvatici su un dato territorio, limitando così danni a colture e allevamenti.
Questo è emerso dalla riunione in comune a Cassino alla presenza di più voci, di chi cioè è toccato dal problema in modo differente. Ed allora in rappresentanza dei coltivatori del cassinate c’era Enzo Costantino, c’erano i sindaci di quei comuni che più patiscono il problema, San Vittore, Sant’Elia, Pignataro, Pontecorvo, sant’Andrea ; il comandante della Polizia Provinciale di Frosinone Pierfrancesco Vona; il presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia Alessandro Filippi, il direttore Atc Tullio Fabrizio ed il consigliere Romeo Guarracino. Tutti coinvolti a vario titolo dall’emergenza cinghiali e tutti chiamati di concerto ad individuare una soluzione.
E’ emersa la necessità di adottare una linea comune, tramite ordinanze ad hoc, per venire incontro alle richieste giunte da agricoltori e cittadini. E così, assicurano i sindaci che hanno partecipato al tavolo, a breve verranno adottate misure urgenti per dare risposte chiare e risolutive alla cittadinanza.