Ancora caos nelle carceri laziali. Questa volta, nell’istituto penitenziario di Cassino, un detenuto ha aggredito due agenti della Poliza penitenziaria.
A denunciarlo è il Sappe che parla di giornata di assurda follia.
Che cosa è accaduto nelle scorse ore? Un detenuto – definito particolarmente violento e già destinatario di numerosi rapporti disciplinari per i suoi comportamenti – non voleva rientrare in cella. Aveva intenzione di raggiungere altri detenuti in un altro piano.
I poliziotti di servizio glielo hanno impedito. A quel punto il recluso utilizzando delle forbici ha aggredito due poliziotti ferendoli con tagli ed ecchimosi.
L’uomo – denuncia ancora il sindacato – ha distrutto un tavolo, appropriandosi di un bastone e colpendo gli agenti, per poi distruggere suppellettili e mobilio. In due agenti della Penitenziaria hanno dovuto far ricorso alle cure dell’infermeria.
“Le quotidiane grida d’allarme del SAPPE – continua il sindacato – continuano a rimanere incredibilmente inascoltate dai preposti vertici istituzionali: solo proclami e belle parole, ma, di concreto, il nulla. Queste sono violenze annunciate, commesse in una struttura in cui manca personale, strumenti di difesa individuale come il taser ed un regime di sicurezza proporzionato alla tipologia di detenuti di alta pericolosità”.
Per il Sappe quello che è accaduto nella Casa circondariale di Cassino testimonia una volta di più l’ingovernabilità delle carceri regionali e la strafottenza e l’arroganza di una parte di popolazione detenuta violenza, che anche in carcere continua a delinquere, ad alterare l’ordine e la sicurezza, evidentemente certa dell’impunità.
Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, il prossimo 12 settembre si recherà in visita proprio nel carcere di Cassino.