Gravissime lesioni cerebrali dopo la nascita a causa di un ritardo nel parto cesareo: il tribunale di Cassino condanna una ginecologa del Santa Scolastica. Una vicenda dolorosa che arriva dopo quattro anni di battaglia legale di due giovani genitori, assistiti dagli avvocati Marandola ed Altobelli. Il fatto accadde il 4 novembre del 2016 quando la coppia si recò in ospedale perché la giovane madre, alla 41esima settimana, era in preda a fortissimi dolori addominali.
Subito venne trasferita nel reparto di ostetricia e ginecologia, ma nonostante la diagnosi di inizio parto venne dimessa, salvo poi essere ricoverata ed operata due giorni dopo per una gravissima sofferenza del feto con scomparsa del battito cardiaco. Il piccolo è poi nato qualche ora dopo, con gravissimi danni neurologici, che ne hanno determinato il trasporto d’urgenza al Bambin Gesù. Lì, i medici, hanno ipotizzato ogni giorno con più forza che il ritardo nell’esecuzione del parto aveva determinato quelle conseguenze.
I genitori allora sporsero denuncia, ma la Procura, dopo una prima fase di consulenze e perizie aveva chiesto l’archiviazione. Una richiesta a cui la coppia, con l’assistenza dell’avvocato Marandola si è opposta ed il Gup, accogliendo le istanze del legale ha disposto l’imputazione coatta di cinque medici del Santa Scolastica. Al termine del processo, dopo l’ascolto di diversi testimoni, consulenti di parte e periti, il giudice Marco Gioia ha condannato la ginecologa alla pensa di sei mesi di reclusione (pena sospesa) e al risarcimento di ogni danno subito dal piccolo e dai genitori, oltre che delle spese di costituzione di parte civile.
I giudici hanno stabilito che il parto cesareo sarebbe dovuto avvenire subito, al massimo entro trenta minuti, ed invece si attese un’ora nonostante l’evidenza dell’assoluta emergenza. Quel ritardo fu purtroppo determinante per le gravissime patologie di cui il piccolo è tuttora affetto. Gli altri quattro medici imputati sono stati assolti.