CASSINO – 31 GEN – Frode fiscale nel commercio di prodotti per ufficio. E’ quanto ipotizzano i finanzieri del gruppo di Cassino che hanno denunciato 15 persone accusate di una evasione fiscale su redditi pari a 32 milioni di euro. Una operazione scaturita da una serie di controlli effettuati su due aziende con sede nel cassinate. Secondo i militari i rappresentanti di quelle due società erano semplicemente dei prestanome e le aziende avevano occultato tutti i redditi prodotti, oltre a non esibire le scritture contabili.
Inoltre è emerso che venivano utilizzate delle società con sede in Romania che, per l’accusa, simulavano acquisti e transazioni commerciali mai avvenuti attraverso lettere di trasporto false per finte esportazioni di merce. Come? Attraverso lettere di intento, che servivano per attestare che l’esportatore manifesta al fornitore la volontà di acquistare beni senza pagarne l’IVA.
Tutto ciò però non è servito. I controlli incrociati e la consultazione delle banche dati fiscali hanno permesso di quantificare che dal 2012 al 2016 erano state emesse fatture per operazioni inesistenti per oltre 32 milioni, sottraendo quindi a tassazione più di tre milioni e mezzo di euro con una evasione dell’IVA pari a sei milioni.
Le società coinvolte in questo vorticoso giro secondo i finanzieri sono diciassette ed hanno portato a denunciare quindici persone con le accuse di associazione per delinquere, occultamento delle scritture contabili, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Un’altra operazione della Guardia di Finanza quindi a tutela degli imprenditori onesti per garantire un fisco più equo e proporzionale alle capacità di ognuno.