Solo qualche settimana fa vi abbiamo raccontato la sua storia. Quella di 15enne che lascia la Turchia e dopo un viaggio della speranza, arriva in Italia a Cassino, la comunità dove Hasan, oggi 31enne, ha riscritto la sua storia di vita.
In Turchia dove c’è tutta la sua famiglia però non poteva tornare, lì risulta disertore per il governo di Erdogan. ,Ma la notte tra il 6 e il 7 febbraio ha cambiato tutto. Il terremoto ha spazzato via intere regioni di Siria e Turchia, ammazzando 45mila persone, mandando in frantumi 264mila edifici.
E di fronte a questi numeri , le ragioni personali di Hasan sono passate in secondo piano. Ha organizzato una raccolta fondi a cui il cassinate ha risposto presente ed è partito per spalare macerie, per dare una mano alla sua Turchia.
Ed è riuscito ad arrivare ad un campo con centinaia di tende che ospitano sfollati. Lì ha consegnato ad adulti e bambini quanto raccolto grazie alla disponibilità della comunità cassinate.
Oggi però per Hasan c’è un’altra preoccupazione e riguarda i più piccoli, i tanti – oltre 5 mila dicono le stime – rimasti senza mamma e papà. Denuncia il sentore che si sia innescato un traffico di organi che riguarda proprio i bambini . E chiede alle istituzioni mondiali di vigilare.
Ha il cuore spezzato Hasan convinto che la macchina dei soccorsi turca sia stata rallentata da motivi diplomatici e in questo lasso temporale si sarebbero potute salvare altre vite.