CASSINO – 17 FEB – Venerdì sera aveva aggredito e ferito un poliziotto in servizio nel carcere di Cassino.
Qualche ora dopo un detenuto originario di Napoli ha sfasciato la propria cella tentando di farla finita.
A denunciare il nuovo episodio di violenza all’interno dell’istituto penitenziario cassinate è il Sappe, il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria.
Secondo quanto ricostruito l’uomo, uno dei detenuti che si era reso protagonista della rivolta nel carcere di Ariano Irpino qualche tempo fa, ha prima tentato il suicidio, venendo salvato in tempo da un agente di Polizia Penitenziaria.
E’ stato quindi portato in ospedale per le cure del caso; una volta tornato in carcere ha prima sfasciato la cella e si è poi procurato gravi ferite al corpo. A riferirlo è il Segretario nazionale SAPPE del Lazio, Maurizio Somma, che esprime al reparto di Polizia del carcere di Cassino vicinanza e solidarietà
Per Donato CAPECE, Segretario generale SAPPE, “la situazione nelle carceri resta allarmante, nell’indifferenza generale: la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione e le situazioni ad alta tensione sono sempre costanti”.
Il Sappe chiede che gli agenti vengano dotati di bombolette di gas urticante, in uso anche alle altre Forze di Polizia, per fronteggiare le continue aggressioni.
E chiede di intervenire per affrontare e risolvere le criticità di Cassino, sempre più al centro – chiosa il sindacato – di continue spirali di violenza.