2000 dipendenti accompagnati all’uscita: con incentivi da parte del gruppo: è stato siglato un nuovo accordo quadro con Stellantis per le future uscite incentivate con il criterio esclusivo della non opposizione, che esclude dunque la possibilità di esuberi coatti. Cioè che l’azienda possa decidere senza la volontà del dipendente.
L’intesa riguarderà al massimo circa 2.000 uscite pari a circa 4,4% su un’occupazione totale in Italia di circa 47.000 e sarà operativa fino al 31 dicembre 2023. Per lo stabilimento di Cassino si ambisce a raggiungere quota 300 . In ogni caso le misure si rivolgono solo a determinate mansioni, per lo più fra gli indiretti alla produzione.
Gli incentivi inoltre si differenziano in base alla condizione. A coloro che agganciano la pensione entro quattro anni verrà riconosciuto un incentivo tale da garantire per i primi due anni (sommato alla naspi) il 90% della retribuzione e per gli ulteriori due anni il 70% della retribuzione più i contributi volontari. A coloro che non agganciano la pensione, invece, verrà riconosciuto un incentivo variabile a seconda della età: 24 mensilità (minimo 55.000 euro) più 30.000 euro per chi ha almeno 50 anni; 18 mensilità più 30.000 euro per chi ha fra 45 e 49 anni; 12 mensilità più 20.000 euro per chi ha fra i 40 e i 44 anni; 6 mensilità più 20.000 euro per chi ha fra 35 e 39 anni.
Niente di nuovo sotto al sole sostiene il segretario Fim Cisl Frosinone Mirko Marsella che evidenzia come questo accordo si inserisca in un processo già avviato dal gruppo: basti pensare che in tre anni Cassino plant è passata da 4300 dipendenti a 2900.
Dunque, l’accordo siglato qualche ora fa, da come valore aggiunto rispetto al passato un migliore inquadramento economico per chi decide anzitempo di lasciare la fabbrica.