CASSINO – 13 NOV – A Cassino i militari della Sezione Radiomobile della locale Compagnia, a conclusione di indagini intraprese a seguito di una denuncia di tentata aggressione sporta da una 21enne del posto, deferivano in stato di libertà la stessa per il reato di “procurato allarme”, nonché un 21enne di nazionalità egiziana residente a Cassino, per il reato di “esercizio arbitrario delle proprie ragioni” ed un 35enne per il reato di “autocalunnia”.
Nella circostanza la donna denunciò che in data 25 luglio u.s., mentre era ferma ad un semaforo alla guida della propria autovettura, un cittadino extracomunitario aveva aperto lo sportello dell’autoveicolo intimandole di fermarsi. La giovane impaurita aveva proseguito velocemente la marcia e successivamente era rimasta coinvolta in un sinistro stradale con un SUV ad un incrocio successivo. La denuncia dell’aggressione era stata dalla stessa rimarcata in maniera plateale in una intervista rilasciata su alcuni canali social, ove metteva in risalto una situazione di pericolo dovuta alla presenza in libertà del presunto aggressore, creando così allarme sociale. Sul luogo dell’incidente stradale si era recata una pattuglia della Sezione Radiomobile per i rilievi.
I militari intervenuti, venivano informati dalla donna che il sinistro era stato causato dalla sua manovra azzardata a seguito del tentativo di aggressione subito. Nel corso dei rilievi gli stessi militari avevano accertato che il proclamatosi conducente dell’altro veicolo rimasto coinvolto nel sinistro era positivo all’assunzione di sostanze stupefacenti per cui lo deferivano alla Procura della Repubblica per il reato di “guida in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti”.
Le successive indagini svolte, consentivano di appurare che i fatti denunciati dalla ragazza in parte non corrispondevano a quanto denunciato, poiché dalla ricostruzione dell’accaduto avvenuta mediante l’acquisizione delle immagini degli impianti di videosorveglianza installati presso esercizi commerciali del centro abitato, nonché l’escussione di testimoni, quei militari accertavano che effettivamente l’autovettura condotta dalla donna si era fermata ad un incrocio nel pieno centro di Cassino ed era stata raggiunta a piedi da un ragazzo extracomunitario, sceso poco prima da un’utilitaria. La ragazza dopo aver confabulato con lo straniero aveva accelerato nonostante lo stesso si fosse aggrappato ad uno sportello. Rilevavano anche che il conducente del SUV rimasto coinvolto nel sinistro stradale, non era quello dichiarato alla guida bensì un’altra persona che al momento dell’intervento si era dichiarata passeggera.
Il prosieguo delle indagini consentiva di identificare il proprietario dell’utilitaria condotta dal cittadino extracomunitario che, sentito, dichiarava che nel giorno in questione aveva lasciato l’autovettura al responsabile di un autolavaggio di Cassino e che, nell’andare a riprenderla, veniva informato da questi che la sua autovettura era stata urtata da una donna alla guida di un’altra autovettura, mentre si trovava parcheggiata davanti all’autolavaggio, allontanatasi dopo il danno causato. Atteso ciò, i militari provvedevano ad escutere il responsabile del citato impianto di lavaggio che confermava il danneggiamento dell’autoveicolo da parte della donna, che incurante delle proprie responsabilità si era allontanata dal posto per non incorrere nell’onere del risarcimento dei danni.
L’extracomunitario aveva poi inseguito la donna sino al semaforo in questione ed una volta raggiunta, l’aveva invitata a scendere dal mezzo per constatare il danno provocato e fornire le proprie generalità. Lei per tutta risposta aveva accelerato dandosi a precipitosa fuga, sebbene lo straniero si fosse attaccato ad uno sportello.