Bruno Scittarelli, l’ex sindaco di Cassino, torna in libertà. Sono stati revocati gli arresti domiciliari che erano stati disposti a ridosso di Natale, il 21 dicembre scorso, quando il Pm Mattei chiese al gip Di Croce di inasprire la misura cautelare nei confronti dell’ex primo cittadino, indagato nella operazione Welcome to Italy, portata avanti da polizia e finanza che ipotizza una serie di irregolarità legate all’accoglienza degli immigrati. Scittarelli all’inizio era stato sottoposto solo alla misura dell’interdizione dall’esercizio dell’attività imprenditoriale: per l’accusa l’aveva violata, così come avevano fatto altri tre indagati, anche loro finiti ai domiciliari per Natale.
Gli investigatori contestavano all’ex sindaco il fatto di aver contattato via whatsapp una professionista che si occupa della contabilità della sua cooperativa. Per gli inquirenti era la prova di come Scittarelli continuasse ad occuparsi della gestione della stessa. Secondo i suoi legali invece, gli avvocati Sandro Salera e Paolo Marandola, che subito hanno presentato istanza di revoca dei domiciliari al gip ma anche al riesame, quel messaggio è stato inviato per chiedere il rendiconto finale prope-deutico a mettere in liquidazione la sua società e non per continuare l’attività.
Durante l’udienza davanti al gip di Croce, Salera e Marandola hanno sottolineato come Scittarelli avesse già compiuto una serie di atti proprio per cessare l’attività: trasferito gli immigrati nelle prefetture competenti, disdetto contratti di locazione o quelli di utenze telefoniche. Alla luce di questi elementi, nuovi per il giudice, gli arresti domiciliari sono stati revocati, proprio come richiesto dalla difesa.