CASTELLI – 05 AGO – Un anno fa il sequestro di 440 chili di hashish in un villino dei Castelli Romani. A luglio 2018 finì in carcere un pregiudicato romano ritenuto responsabile del traffico di droga sul mercato clandestino della capitale. ma, secondo la guardia di finanza di Roma, l’uomo non gestiva da solo l’attività di spaccio. 12 mesi di indagini dunque concluse in mattinata con l’arresto di quelli che sono considerati i aiutanti dell’attività di spaccio. Si tratta di due fratelli romani originari del quartiere di San Basilio. 29 anni uno, 32 anni l’altro, già noti alle Forze dell’ordine perché colpiti da DASPO, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive.
secondo le accuse delle fiamme gialle capitoline i due sono coinvolti nello stoccaggio di oltre 440 chilogrammi di hashish, rinvenuti all’interno del villino nella zona dei castelli romani.
Li è stato possibile arrivare subito dopo un’altra vasta operazione antidroga che permise di bloccare il tentativo di importare in Italia dal Sud America di 7 tonnellate di cocaina destinate a rifornire – secondo la direzione distrettuale antimafia di Roma che ha condotto le indagini – le piazze di spaccio tra Roma e Napoli. Dunque quella coca serviva a rimpinguare il mercato del basso Lazio e dell’alto casertano. Anche in quella operazione era coinvolto il pregiudicato trovato a stoccare hashish nel villino dei castelli. Da lì in poi le indagini a suo carico si sono infittite, per capire come riusciva a portare avanti la vasta attività illecita, fino ad arrivare ai suoi complici, da oggi in carcere a Velletri.