Dopo aver scoperto un allevamento abusivo di cani di razza provenienti dall’Europa dell’Est ha chiuso un occhio in cambio di regalie.
È la pesante accusa ipotizzata nei confronti di un funzionario della Asl, finito ai domiciliari, insieme ad altre due persone nell’ambito di un’inchiesta condotto dalla Guardia di Finanza di Velletri.
L’attenzione delle Fiamme Gialle è stata attirata dalla presenza di numerosi cani nel giardino di un’abitazione nella zona dei Castelli Romani.
Dopo i primi accertamenti i militari hanno appurato che si trattava di un allevamento sprovvisto delle necessarie autorizzazioni amministrative e sanitarie.
I successivi approfondimenti hanno fatto emergere – stando alle accuse – una vera e propria impresa, esercitata abusivamente da due persone e pubblicizzata su Instagram, che gestiva oltre 300 cani di varie razze: Boulldog Inglese e Francese, Chihuaua e Alano. Gli animali erano privi di pedigree e microchip; i prezzi di vendita si aggiravano tra i 1.500 e i 2.000 euro l’uno.
Secondo la Finanza l’attività era già stata individuata anche dal funzionario dell’ASL che era deputato alla vigilanza: ma quest’ultimo, in cambio di alcuni animali ricevuti in dono, aveva omesso volontariamente – ipotizzano ancora gli investigatori – di rilevare le irregolarità nell’allevamento.
Le accuse ipotizzate nei confronti dei tre soggetti sono quelle di corruzione e falso.
Sono in corso accertamenti per ricostruire il giro d’affari dell’allevamento, sconosciuto al Fisco, ai fini dell’imposizione diretta, dell’IVA e dell’IRAP.