CATANIA – 07 AGO – L’operazione Sud Pontino e quella Caronte, entrambe con al centro il Mercato Ortofrutticolo di Fondi avevano rivelato il quadro, oggi lo Stato si appropria di quegli strumenti con cui erano stati condizionati i trasporti della frutta nel mercato pontino. La Dia di Catania dalle prime ore dell’alba sta eseguendo un decreto di confisca definitiva dei beni nei confronti della famiglia Ercolano, ai vertici del clan mafioso dei Santapaola del capoluogo etneo.
Come detto tutto parte dall’operazione Sud Pontino del 2006, quando l’antimafia smantellò un gruppo criminale che aveva al centro dei suoi interessi il MOF, con Vincenzo Ercolano, come gestore e controllore dei trasporti in nome e per conto di “Cosa Nostra”. Un controllo che avveniva in stretta sinergia con i Casalesi ed il Clan Mallardo secondo quelle che erano le ipotesi dell’accusa.
Fulcro di tutto era la Geotrans Srl, gestita da Ercolano, ma soprattutto riconducibile alle altre aziende che aprirono nel momento in cui la stessa venne sequestrata. Questa azienda era il frutto delle attività criminali con cui veniva impedito ad altre società di operare da e verso il MOF. Chi voleva lavorare da e per il mercato ortofrutticolo di Fondi doveva farlo a tariffe ben precise, stabilite con l’unico scopo di far guadagnare la Geotrans.
La confisca riguarda la Geotrans ed altre tre società collegate, per un valore totale di circa dieci milioni di euro. Per Ercolano invece è scattata la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, oltre al divieto di conseguire licenze, autorizzazioni e concessioni e fornire servizi o partecipare ad appalti per la pubblica amministrazione.