Sono 4 le regioni in Italia che per oggi avevano organizzato il rientro a scuola in presenza per la metà degli studenti delle scuole superiori.
Ma di fatto così non è stato perché sono state decine le proteste con flash mob davanti agli istituti del Lazio, da nord a sud della regione. C’è chi ha disertato le lezioni in presenza e chi ha spento anche il computer per boicottare la didattica online. Chiedono sicurezza e certezze i ragazzi.
Doveva essere il lunedì che avrebbe sancito il rientro a scuola anche per gli istituti superiori ma di fatto così non è stato. Perché la gran parte degli studenti ha deciso per oggi di disertare le lezioni, sia esse in presenza che in dad. Dallo scientifico di Ceccano al classico di Latina passando per Cassino, Formia, Terracina. Scuole deserte o quasi. In molti casi l’unica presenza è stata quella di una rappresentanza degli alunni che, distanziati, hanno organizzato picchetti e affisso striscioni per far capire a chiare lettere che quella così organizzata non può essere scuola.
Una incertezza quella che lamentano gli studenti degli istituti superiori che non consente di pianificare il futuro, né a breve né a medio termine. Ed anche l’esame di maturità oggi sembra essere pieno di incognite. Una indeterminatezza sulla quale, dicono i ragazzi, non si può costruire alcun domani.