Due milioni di euro dal Pnrr che serviranno a valorizzare ulteriormente i giardini di ninfa. A questo import si aggiungeranno poi duecento mila euro messi in campo dalla fondazione Roffredo Caetani per concretizzare il piano integrato di recupero, valorizzazione e potenziamento dell’offerta cultural per le aree dell’hortus conclusus, l’antica centrale idroelettrica e il mulino medievale presente sulla diga che testimoniano come in questo luogo si produca da secoli energia da fonte rinnovabile, prima meccanica e poi elettrica.
La Fondazione ha partecipato al bando del Ministero della Cultura con il progetto “Giardino di Ninfa: dalla memoria del passato alla nuova resilienza e sostenibilità”. Il progetto, redatto da un pool di tecnici incaricati di studiare una adeguata modalità di fruizione di alcuni punti del giardino attualmente non visitabili si è classificato al secondo posto su un totale di 1181 presentati a livello nazionale e prevede la riqualificazione, con una implementazione dell’offerta culturale, delle aree comprese tra il viale di accesso all’ex municipio e la linea di riva meridionale del Lago.
“Da sempre il Giardino di Ninfa – spiega il presidente Tommaso Agnoni – è Un esempio di sostenibilità e tutela ambientale e da oggi, grazie a questo progetto, la Fondazione Roffredo Caetani sarà in grado di rendere questa attività ancora più concreta. Spiega entusiasta il president della fondazione Tommaso Agnoni che racconta come il piano darà la possibilità di ampliare l’offerta culturale anche sul fronte delle attività di studio e ricerca rivolte agli studenti, rendendo accessibili aree da sempre interdette al pubblico e servendoci di nuove tecnologie per il recupero della preziosa risorsa idrica.
La Fondazione ha infatti previsto di rendere disponibile al pubblico questo nuovo percorso per almeno 40 settimane l’anno con tre giorni di apertura settimanali ed un totale di 120 giornate gratuite.