“Sono a posto con la coscienza. Non ho ucciso Willy, non ho ucciso nessuno”. Le parole sono quelle di Mario Pincarelli, uno degli arrestati per l’omicidio di Willy, rilasciate all’AdnKronos dal carcere di Regina Coeli. Pincarelli ha parlato dei suoi mesi in carcere, dichiarando che all’inizio non capì neanche perché era stato arrestato. “Solo il pensiero che la verità verrà fuori, mi fa andare avanti, ancora non mi sembra vero di essere chiuso qui dentro”.
Poi il pensiero per la sua famiglia e le preghiere che ogni notte rivolge a Willy: “Mia madre soffre perché sono in carcere, ma io sono vivo. Immagino il dolore della famiglia di Willy”. Una famiglia che ha incrociato con lo sguardo in aula, quando sperava che i reali responsabili si assumessero la responsabilità, perché da par suo Pincarelli non ha visto nulla di quei momenti. Pincarelli però sostiene che non ci fosse la volontà di uccidere: “Al processo non sono riuscito a dire tutto, avrei voluto dire di più, ma non ci sono riuscito”.
E poi la conclusione, Pincarelli ha dichiarato di essere un ragazzo che lavora, a cui piace bere, ma che se fosse stato lui lo avrebbe ammesso subito. “Non ho ucciso Willy, gli ho dato solo una pizza. Mi ci hanno fatto cadere sopra e lo ho schiaffeggiato”. Anche perché per Pincarelli se fosse stato lui sarebbero rimasti i segni degli anelli e poi lui non aveva una maglietta verde e non è fuggito con i Bianchi. “Spero solo – conclude – che la verità verrà fuori, per avere giustizia per Willy e per chi come me è ingiustamente accusato”.