Gli ospedali sono in difficoltà, il coprifuoco della Lombardia andrebbe esteso in tutta Italia.
Una presa di posizione chiara da parte dell’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, che al Messaggero ha sottolineato il fatto che «dobbiamo fermare ora l’aumento esponenziale dei contagi, prima che sia troppo tardi. Forse non è chiara la situazione epidemiologica in Italia».
Nel Lazio, come nel resto d’Italia, il numero dei contagi sta aumentando giorno per giorno. Ma i temi che l’assessore mette sotto la lente sono le terapie intensive e i posti letto. Nel Lazio nella giornata di lunedì erano 111 i pazienti in terapia intensiva per Covid 19, solo un mese fa erano 22.
Con questi ritmi di crescita il sistema ospedaliero nazionale non può resistere, per D’Amato qualcosa va fatto subito. Già lo scorso giovedì, 15 ottobre, quando nel Lazio erano stati registrati 594 casi positivi (su 16 mila tamponi), D’Amato aveva affermato: «se non si piega la curva nei prossimi giorni saranno inevitabili ulteriori misure».
E una soluzione potrebbe essere stendere a livello nazionale il coprifuoco adottato dalla Lombardia: dalle 23 alle 5 stop alle attività e agli spostamenti.
«Se continua questa tendenza altro che il lockdown a Natakle di cui parla ha parlato il professor Crisanti – continua D’Amato nell’intervista rilasciata al Messaggero – A mio avviso la Lombardia adotta un provvedimento che andrebbe adottato in tutta Italia. Però c’è una sottovalutazione di quanto sta avvenendo, e tutto questo è preoccupante», conclude l’assessore D’Amato.