L’8 agosto il Lazio sarà immunizzato: lo ha detto l’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato, in una intervista a Il Messaggero.
Nella seconda settimana di luglio saranno stati vaccinati con la doppia dose – ha affermato l’assessore – il 60 per cento dei cittadini laziali con più di 12 anni. L’8 agosto la percentuale salirà al 70 per cento, quella indicata per l’immunità di comunità. Ed entro la fine di luglio – secondo D’Amato – si raggiungerà il traguardo di zero nuovi casi nel Lazio per Covid.
Ma l’assessore è tornato anche sulle discussioni relative alla seconda dose di AstraZeneca: «Alla fine – ha osservato – è passata la nostra linea, penso sia giusto dare libertà di scelta, sempre su indicazione medica. Chi ha ricevuto la prima dose di AstraZeneca può mantenere quel vaccino anche per la seconda, ovviamente se lo vuole. Presto però dovremo prendere una decisione, come Paese, su cosa fare con le fiale di AstraZeneca non utilizzate».
Secondo D’Amato dovranno essere riversate nei canali europei o anche in altre regioni che sono indietro con gli over 60 e dunque ne hanno necessità. C’è poi anche il circuito Covax, destinato ai Paesi in via di sviluppo: «stiamo comunque parlando – ha osservato – di un farmaco autorizzato che funziona nel prevenire il contagio del coronavirus. Di certo quei vaccini non vanno lasciati scadere, sarebbe eticamente inaccettabile».
Con il traguardo dell’8 agosto e il raggiungimento del 70 per cento dei cittadini laziali vaccinati l’assessore annuncia a si inizieranno a chiudere gli hub. La regione sta preparando dei riconoscimenti destinati a tutti gli operatori per il grande lavoro che hanno assicurato in questi mesi. Dopo la chiusura degli hub la campagna vaccinale – ha ribadito ancora una volta D’amato – proseguirà negli studi dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e nelle farmacie.