Sono stati loro, secondo i carabinieri, a rapinare l’11 gennaio scorso l’ufficio postale di Ferentino. A tradirli il fatto di essere tornati in zona per colpire ancora, con l’obiettivo di mettere a segno un altro colpo sempre in un ufficio postale della città. È questa l’ipotesi degli investigatori del Nucleo Operativo della compagnia di Anagni che hanno eseguito una ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Frosinone: due persone, un 50enne ed un 54enne, entrambi di Frosinone, sono stati portati in carcere con le accuse di rapina aggravata e tentata rapina.
L’11 gennaio, secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due, con il volto travisato ed armati, fecero irruzione nell’ufficio postale sulla Casilina minacciando la direttrice, le dipendenti ed alcuni clienti, soprattutto pensionati: riuscirono a portare via solo 477 euro, dileguandosi a bordo di una panda, appena rubata a Ferentino, per poi abbandonarla e fuggire su un’auto rossa. La macchina era stata sequestrata e analizzata per cercare indizi. Fondamentali sono state anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona.
Il 3 febbraio successivo, poi, i carabinieri di Anagni, durante un posto di controllo, li hanno fermati ed hanno trovato degli elementi che hanno portato il gip a firmare l’ordinanza: in auto infatti avevano passamontagna, giubbotti, cappelli e alcuni coltelli di genere proibito. Gli investigatori hanno ipotizzato che stessero per commettere un’altra rapina sempre a danno di un ufficio postale della zona.
Ora sono stati arrestati quindi sia con l’accusa di essere gli autori del colpo consumato, sia per la rapina che, secondo gli inquirenti, volevano mettere in atto.