Bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte: sono le accuse di cui deve rispondere un finto commercialista di 53 anni che – stando alle accuse – con la complicità della sua famiglia toscana pilotava fallimenti di società: per questo è finito in carcere.
Gli stessi reati, a vario titolo, sono stati contestati ad altre quattro persone, che sono finite agli arresti domiciliari: si tratta della madre e della sorella del finto commercialista e di due prestanome.
Le indagini della guardia di finanza fiorentina hanno portato alla luce un sistema ramifivcato che si avvaleva di diversi consulenti sparsi in 9 province italiane tra cui Frosinone. Loro – ritengono gli inquirenti – esercitando abusivamente la professione di dottore commercialista rilevavano, intestandole fittiziamente a ‘teste di legno’, società gravate da consistenti debiti sia commerciali che erariali, permettendo così ai reali proprietari di evitare conseguenze civili e penali e di sottrarsi al pagamento delle imposte.
22 I soggetti indagati e circa altrettante le società coinvolte.
Contestualmente i finanzieri fiorentini hanno eseguito numerose perquisizioni nella città metropolitana di Firenze e nelle province di Livorno, Milano, Reggio Calabria, Lucca, Pisa, Pordenone, Roma e come detto Frosinone.
Contestualmente all’esecuzione dei cinque arresti è stato eseguito il sequestro finalizzato alla confisca diretta di 3 immobili nel comune di Reggio Calabria del valore di 750.000 euro e valori fino alla concorrenza di questa somma, nonché il sequestro preventivo per equivalente pari a 106.651 euro nei confronti di 3 persone fisiche per i reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, bancarotta fraudolenta e cagionamento doloso del dissesto.