Non si sono fatti attendere gli immancabili disagi dopo il ritorno della pioggia nel pomeriggio di sabato sul territorio del Golfo.
E’ tornato a verificarsi, infatti, il fenomeno della torbidità dell’acqua erogata dalle due sorgenti che alimentano l’intero sud pontino: vale a dire Mazzoccolo a Formia e Capodacqua a Spigno Saturnia.
Nell’arco di un paio di ore l’acqua ha assunto un colore simile al marrone e inevitabilmente è scattato il provvedimento con cui l’ente gestore, Acqualatina, ha informato gli utenti sul fenomeno della torbidità.
Non si sono fatti attendere gli immancabili disagi dopo il ritorno della pioggia nel pomeriggio di sabato sul territorio del Golfo.
E’ tornato a verificarsi, infatti, il fenomeno della torbidità dell’acqua erogata dalle due sorgenti che alimentano l’intero sud pontino: vale a dire Mazzoccolo a Formia e Capodacqua a Spigno Saturnia.
Nell’arco di un paio di ore l’acqua ha assunto un colore simile al marrone e inevitabilmente è scattato il provvedimento con cui l’ente gestore, Acqualatina, ha informato gli utenti sul fenomeno della torbidità. Il fenomeno ha riguardato Formia, Gaeta, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia e Minturno.
In questi centri, pertanto, sono stati istituiti servizi di autobotti, nei punti nevralgici delle città, visto che l’acqua non è potabile.
Proprio nei giorni scorsi numerose associazioni di consumatori e comitati, nel corso di un’assemblea pubblica tenutasi presso la sala Rimbaud del Palazzo Municipale di Formia, avevano rinnovato la richiesta ad Accualatina di ottenere precisi risarcimenti per il periodo in cui l’acqua non è stata potabile.
Nell’intero sud pontino, lo ricordiamo, il fenomeno della torbidità si è protratto per oltre 20 giorni, dal 23 dicembre scorso e fino agli inizi di gennaio 2020.