Se non viene modificata la norma che ha introdotto il Governo in materia di smart working i Comuni e gli Enti pubblici rischiano la paralisi.
Lo dice il primo cittadino di Frosinone, Nicola Ottaviani, che è tra i promotori, in questi giorni, di una petizione di sindaci di città medio-grandi della Penisola per chiedere al Governo di rivedere, subito, la disciplina introdotta in materia di smart working per i dipendenti pubblici, tenuto conto della notevole attenuazione dell’incidenza dell’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19.
Per Ottaviani all’inizio dell’emergenza il lavoro da casa aveva sicuramente un significato e poteva costituire una misura valida per evitare contatti pericolosi, sia tra i lavoratori, che rispetto all’utenza.
Adesso deve prevalere – secondo il primo cittadino di Frosinone – il principio del buon senso e della ragionevolezza.
Per Ottaviani è impensabile gestire uffici tecnici, uffici commercio e servizi sociali con l’80% del personale autorizzato a stare a casa, senza che vi sia una disciplina specifica per verificare la produttività a distanza dei dipendenti, perché in tal modo tutto viene rimesso al grado di coscienza e di attaccamento al bene pubblico da parte del singolo.
Se anche il sindaco di Milano Sala – continua Ottaviani – è arrivato a lanciare un grido d’allarme proprio sullo smart working allora significa che il problema è effettivamente grave più rinviabile.
Bisogna evitare – conclude il sindaco – di generare un’ economia talmente leggera da rischiare l’evaporazione.