FROSINONE – 29 LUG – Non sarà un fulmine a ciel sereno perché d’altronde ce lo si aspettava, ma la scelta di posizionare a Latina la sede unica dell’ares 118 per il basso Lazio, ha suscitato comunque un vespaio di reazioni, da ogni parte. Cittadini, politici, associazioni e istituzioni della ciociaria sul piede di guerra, ritenendo che così Frosinone venga spogliata di un altro servizio utile alla cittadinanza.
L’accorpamento delle sedi operative di Frosinone e Latina diventa così realtà dopo oltre un anno di discussioni, studi, polemiche. Il cambiamento diventa reale con l’approvazione del nuovo Atto Aziendale dell’Azienda Regionale Emergenza Sanitaria ARES 118 in cui si cerca una riorganizzazione dei servizi e delle competenze ed in quest’ottica scaturisce la decisione di accorpare le centrali operative, che sono state ridotte da 4 a 3.
Non diminuisce il numero di ambulanze, né di postazioni da cui partire. Il soccorso d’emergenza continuerà a partire dagli ospedali ciociari di riferimento. Ad essere spostati sono i centralini. Cioè la sede fisica da cui risponderà l’operatore quando chiamato da un cittadini per un pronto intervento. Da lì poi l’operatore deciderà quale ambulanza muovere in base alla prossimità territoriale. Se si chiama da Piedimonte San Germano ad esempio per un malore, l’operatore risponderà da Latina e non più dalla ciociaria ma il mezzo di soccorso partirà, in questo caso, comunque dall’ospedale di Cassino.
La decisione di posizionare a Latina la sede operativa scaturisce dagli estremi della norma che impone una sola centrale ogni 600 mila abitanti (e le due province insieme nel hanno poco più di un milione) e di scegliere il territorio che conta più cittadini, ed in questo Latina batte Frosinone.
Tra le prime reazioni c’è quella del consigliere regionale di FI Pasquale Ciacciarelli scontento dell’ennesimo servizio di cui viene provata la ciociaria e per questo invita Zingaretti a dimettersi; lo segue il vice coordinatore regionale di FI Gianluca Quadrini che scrive al governatore Zingaretti, ai politici del territorio ciociaro e al ministro della salute Grillo affinchè si trovi una soluzione che possa soddisfare al meglio il fabbisogno delle province coinvolte.