Fns Cisl Lazio
Quanto accaduto nel carcere di Frosinone è un fatto gravissimo,dove un detenuto , napoletano, ha sparato colpi di pistola e minacciato altri detenuti , per un diverbio avvenuto alcuni giorni fa. Istituto dove più volte avevano chiesto interventi ed anche ispezioni propio per la nota e cronica carenza di personale . Solo alcuni giorni fa il Provveditorato , dopo un incontro con le rappresentanze sindacali , aveva previsto l’invio di ulteriuori 12 unità in ambito nazionale, che si aggiungevano ad altre inviate tramite mobilità nazionale. Per la Fns Cisl Lazio occorro interventi urgenti perchè altrimenti collassa tutto il sistema penitenziario ed occorrono interventi immediati delle istituzioni ed ,anche, urgentemente una ispezione.
Sindacato SPP
“Il carcere è diventato il luogo di regolamento dei conti a colpi di pistola tra affiliali alla criminalità organizzata. Abbiamo toccato il punto più allarmante di una situazione che da tempo, inascoltati, denunciamo come di massima emergenza”. È il commento del segretario generale del S.PP. Aldo Di Giacomo su quanto è accaduto nel carcere di Frosinone dove – secondo le prime notizie diffuse – un detenuto ha minacciato con una pistola un agente e successivamente ha sparato contro altri detenuti nelle celle. “Come sia stato possibile introdurre non solo telefonini e droga ma persino un’arma in una sezione di alta sicurezza – aggiunge Aldo Di Giacomo – va accertato e comunque riprova che il “buonismo” nei confronti dei criminali che devono scontare lunghe e pesanti condanne ha già fatto danni enormi, primo fra tutti la delegittimazione della polizia penitenziaria”.
Sindacato SAPPE
Spiega Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Quel che è successo è incredibile e allucinante. Un detenuto napoletano di 28 anni, ristretto in Alta Sicurezza per reati connessi alla criminalità organizzata – camorra -, una volta autorizzato ad uscire dalla cella per fare la doccia ha puntato una pistola in faccia al poliziotto penitenziario e si è fatto consegnare le chiavi delle altre celle altrimenti lo avrebbe ammazzato. Poi ha raggiunto le celle di altri detenuti (napoletani e albanesi), che nei giorni scorsi lo avevano minacciato e picchiato, e, dopo avere tentato inutilmente di aprirle, ha sparato all’interno tre colpi di pistola, senza per fortuna ferire nessuno. Dopo gli spari il detenuto, che possedeva illegalmente anche un telefono cellulare, ha chiamato il suo avvocato che lo ha convinto ha consegnare la pistola al personale di Polizia Penitenziaria prontamente accorso. Cosa che ha fatto, non prima di ingoiare la sim card del telefonino…. Assurdo e incredibile!”.