Il peggio lo abbiamo messo alle spalle: i primi dieci giorni di marzo sono stati i più difficili, quelli durante i quali è stato raggiunto il picco, con il numero dei positivi in Ciociaria che era al di sopra dei 1600. Ma da quel momento la curva, per la provincia di Frosinone, è stata in discesa. Un calo progressivo cui stiamo assistendo in questi giorni, parallelamente all’aumento esponenziale dei guariti e ad una impennata delle vaccinazioni. Tutto finito? No di certo, ma i segnali di speranza ci sono, dopo le settimane nere, oltre che in rosso, che abbiamo vissuto.
La pressione sugli ospedali si sta abbassando, ma i numeri sono ancora importanti: oggi si registrano 403 ricoveri di persone con Covid e 637 di malati di altre patologie. Un dato che quindi non ci fa affatto dormire sonni tranquilli, ma si sono raggiunte vette di gran lunga peggiori.
La zona rossa insomma ha funzionato. La asl lo dice a chiare lettere: “le misure adottate durante la settimana di zona rossa hanno aiutato la tenuta dell’intero sistema e i dati lo confermano”. E poi c’è l’appello ai cittadini: l’azienda sanitaria chiede aiuto, ribattendo su un punto. Grazie al comportamento di tutti si potranno dare sempre di più buone notizie: “se manteniamo il rispetto rigoroso delle regole di prevenzione anche in zona arancione – ha detto la direttrice generale Pierpaola D’Alessandro – ce la faremo tutti insieme ad arrivare quanto prima a 0 positivi.
Sul fonte cure: sono state fatte le prime sette terapie monoclonali delle 60 a disposizione della ASL. Un risultato importante per la nostra Provincia e per la salute dei nostri cittadini.
E intanto corrono anche le vaccinazioni: la Ciociaria ha superato le 70mila persone vaccinate e nei prossimi giorni l’obiettivo, a breve termine, è quello di raggiungere le 100mila, quindi un quinto della popolazione dell’intera provincia.