Aveva rilasciato alcune dichiarazioni nell’immediatezza dei fatti, già il giorno dopo l’omicidio di Via Aldo Moro e l’arresto del 23enne albanese, parlando di una risposta immediata da parte della polizia e dello Stato. A distanza di una settimana il Questore di Frosinone Domenico Condello ha rilasciato una intervista all’adnkronos nella quale analizza la situazione e, senza remore, spiega che quello che è avvenuto è solo “la punta dell’iceberg. Ora – aggiunge – cerchiamo di mappare queste organizzazioni per cercare di disarticolarle e sono convinto che otterremo dei grossi risultati a breve. Questi sono avvenimenti che lasciano interdetti anche noi e bisogna rimodularsi in modo molto più preciso nei confronti di questi soggetti e del territorio”.
Il questore non usa mezzi termini e ammette che, anche se la sparatoria è un caso isolato, in passato comunque c’erano state delle “avvisaglie, atteggiamenti violenti da parte di bande criminali non italiane che tendono a impossessarsi del territorio soprattutto nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti, dello sfruttamento della prostituzione e per commettere reati predatori e non solo”. Bande tanto presenti e forti da soppiantare anche le tradizionali consorterie criminali di area campana.
Allo stesso modo però Condello spiega che la polizia sta agendo da tempo sulla strada della prevenzione, cercando di evitare che i delinquenti si avvicinino a locali pubblici. Non solo pattuglioni di controllo, perquisizioni e indagini ad ampio spettro, ma anche i daspo willy che vengono emessi sempre più spesso nei confronti di soggetti, spesso giovanissimi, impossibilitati così ad avvicinarsi ai posti più frequentati. La guardia quindi resta alta.