Fingeva di essere una broker e, con l’aiuto di una complice, contattava potenziali clienti promettendo il raddoppio dei fondi investiti, senza però mai restituire né il capitale e né gli interessi. Un giro d’affari che secondo le accuse ha raggiunto un milione di euro e che ha portato a due denunce: due donne rumene di 40 anni, una residente a Frosinone ed una a Ceprano. A scoprire la truffa i finanzieri della tenenza di Arce ed i carabinieri della Compagnia di Frosinone. Quaranta le persone raggirate.
Le indagini sono scattate dopo la denuncia presentata da alcune vittime e da lì si è ricostruito il modus operandi. Secondo le accuse la donna residente a Frosinone, spacciandosi per una professionista in grado di assicurare investimenti redditizi, ma soprattutto millantando conoscenze nel mondo politico e criminale, riusciva a carpire la fiducia dei clienti che, senza indugio le affidavano i propri risparmi.
Gli incontri, procacciati anche con l’aiuto della complice, avvenivano in luoghi non proprio deputati ad intermediazioni finanziarie, come bar, ristoranti ed altre attività commerciali. Lì avveniva la consegna dei soldi, il tutto senza naturalmente alcuna documentazione che provasse l’investimento. Alcuni dei truffati, in realtà, avevano anche ricevuto piccole somme tra 400 e 500 euro, ma era soltanto un modo per invogliarli a continuare gli investimenti. In questo modo le somme consegnate erano sempre più consistenti, fino a far perdere agli investitori tutto il capitale investito.
A fronte delle rimostranze di alcuni che non vedevano l’ombra di un soldo, la finta broker avrebbe chiesto ulteriori somme necessarie, a suo dire, a sbloccare il capitale investito. In totale i truffati, in larga parte pensionati, casalinghe, professionisti ed imprenditori, sono stati circa 40, per un totale di oltre un milione di euro. Le due sono quindi state denunciate, a vario titolo, per i reati di truffa aggravata e continuata, tentata estorsione, furto, tentata violenza privata, indebito utilizzo delle carte di pagamento, falsità in atti e violazioni delle leggi bancarie.
Inoltre, la finta broker, che ha continuato ad operare anche durante il lockdown, ha percepito da maggio 2019 a gennaio 2020 il reddito di cittadinanza, per un totale di 1800 euro. La donna è stata quindi segnalata oltre che alla Procura anche all’INPS e per lei è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.