Quasi un terzo delle strutture controllate dai militari del Nas sono risultate irregolari: c’è ancora tanto da fare nella cura e nell’accoglienza degli animali. Lo dimostrano proprio i numeri dell’ultima attività dei carabinieri che ha interessato canili e gattili su tutto il territorio nazionale. Anche nel basso lazio sono state eseguite diverse ispezioni e, in molti casi, è stata chiesta la sospensione dell’attività.
Andiamo nel dettaglio: sono stati passati al setaccio canili pubblici e privati, per accertare la corretta gestione delle strutture ed in particolare lo stato di benessere degli “amici a quattro zampe”. Sono stati ispezionati complessivamente 876 canili dei quali 244 risultati irregolari (pari al 28%), sanzionando 29 persone per violazioni penali e 230 per illeciti amministrativi, per complessivi 180 mila euro. Gli esiti degli interventi hanno determinato, nei casi più gravi, il sequestro di 26 strutture e di 871 animali.
Un sequestro c’è stato anche in provincia di Latina: tra le 28 ispezioni eseguite nel sud Lazio dai carabinieri del maggiore Felice Egidio, una ha riguardato un rifugio con 48 esemplari di razza che ha subito un sequestro amministrativo per, dicono i nas, mancanza di autorizzazione all’attivazione, gravi carenze strutturali/organizzative, carenti condizioni igienico-sanitarie e violazione degli obblighi di registrazione dei cani in anagrafe canina. In tutto la struttura ed i cani sequestrati hanno un valore di 200mila euro. Altri 11 controlli hanno interessato strutture simili del pontino, 3 delle quali risultate non conformi per inadeguatezze strutturali o per questioni legate alle autorizzazioni. Sono state anche avanzate due proposte per la sospensione delle attività.
Stessa richiesta anche 6 strutture delle 16 controllate in provincia di Frosinone: parliamo di rifugi, allevamenti, addestramenti o pensioni per animali. In tutto il basso Lazio sono state elevate multe per 18mila euro.