FROSINONE/LATINA – 06 AGO – E’ stata scoperta dai Carabinieri Forestali, si tratta della terza trappola per cinghiali in provincia di Latina. Una persona è stata denunciata. Si tratta di una grande gabbia trappola che doveva servire a Castelforte, ad attirare i cinghiali. Per quelli rimasti al “laccio” si sarebbe inoltre prospettata una morte lenta e dolorosa. Più l’animale cerca di scappare terrorizzato, più la trappola stringe causando, se al collo, il soffocamento o la rottura del diaframma se cinge l’addome.
Sulla vicenda interviene con disappunto il CABS, l’associazione di volontari specializzati in antibracconaggio, che fa notare come quest’ultimo ritrovamento sia il terzo in poche settimane nel pontino. Prima a Fondi,poi nel Parco Regionale dei Monti Aurunci ed ora a Castelforte. E se c’è chi chiede una tutela maggiore nei confronti negli animali allo stato brado, c’è invece chi ne patisce il problema e si appella alle istituzioni chiedendo l’immediata apertura della caccia. L’accorato appello arriva dalla COPAGRI FROSINONE-LATINA che evidenzia come il fenomeno dei cinghiali che scendono a valle in cerca di acqua e cibo sta causando problemi serie all’economia agricola del territorio.
Un campo di mais completamente devastato dalle scorribande dei cinghiali, danni da decine di migliaia di euro che si sommano a quelli già subiti nelle precedenti settimane. È solo l’ultimo episodio, in ordine di tempo. Ad Anagni, in località Centocelle, un’azienda agricola, come tante altre in quella zona, ha subito qualche ora fa gli assalti dei cinghiali che stanno mandando in fumo tutto il lavoro di un intero anno. L’azienda, attraverso la Copagri Frosinone-Latina, ha inoltrato richiesta per il rimborso dei danni subiti. Per questo la Copagri chiede di anticipare quanto prima l’apertura della caccia. Ottobre o Novembre sarebbe tardi, ritiene il centro di assistenza agricola che auspica un intervento celere delle istituzioni, affinchè si cerchi quanto prima di affrontare il problema che in molte zone della ciociaria sta assumendo le proporzioni di una vera e propria emergenza.