L’Italia si colloca al terzo posto in Europa nella classifica dei paesi con maggiori disponibilità di acqua, dietro solo a Svezia e Francia; eppure, allo stesso tempo, siamo il paese con i maggiori consumi pro capite di acqua potabile e il secondo per consumi in agricoltura. Un altro paradosso, tutto italiano, che emerge chiaramente dallo studio realizzato dall’Istituto Eurispes sullo stato delle acque in Italia. In questa classifica si inserisce anche quella degli sprechi e qui Frosinone e Latina si collocano in posizioni davvero poco invidiabili.
Andando nello specifico infatti nel 57% dei comuni italiani vi sono livelli di perdite superiori al 35% dei volumi di acqua immessi in rete. In poco meno della metà di questi le perdite arrivano addirittura a superare il 55%. Latina e Frosinone vanno ben oltre: nella speciale classifica delle perdite oltre il 60% infatti il capoluogo pontino è il peggiore in Italia, con il 73,8%, quello ciociaro il terzo, con il 69,5%. Cosa significa? Che ogni 100 litri immessi nelle tubature del basso Lazio, una media di 70 vanno persi e non arrivano nelle case.
Secondo l’Eurispes: “L’ammodernamento e il rifacimento della nostra rete idrica è forse uno degli elementi più urgenti da affrontare per recuperare almeno una parte dei 3,4 miliardi di metri cubi che ogni anno vengono letteralmente dispersi nell’ambiente”. Dall’istituto di ricerca sottolineano come sia difficile aspettarsi alti livelli di efficienza da una rete civile che per il 60% risale ad almeno trent’anni fa. Di questa quota, inoltre, il 25% avrebbe superato i 70 anni di vita mentre in diversi centri storici italiani vi sarebbero ancora tubature risalenti all’inizio del secolo scorso.