Nelle giornate di martedì e giovedì, la città di Frosinone è stata interessata da servizi di controllo straordinario del territorio per la prevenzione e repressione dei reati di natura predatoria, nonché quelli relativi allo spaccio di sostanze stupefacenti, seguendo l’indirizzo tracciato nel corso della riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Sono stati impegnati nei controlli gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, della Squadra Mobile e della Divisione Polizia Amministrativa e di Sicurezza della Questura di Frosinone, coadiuvati dagli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lazio e dei Reparti Cinofili di Ladispoli e Nettuno. Hanno preso parte all’operazione anche gli agenti dei Commissariati distaccati di Sora e Cassino, oltre ad un equipaggio della Polizia Ferroviaria. Nella giornata di giovedì sono stati impegnati anche agenti della Polizia Scientifica di Roma e un elicottero del Reparto Volo di Pratica di Mare.
I controlli, che rientrano nella più ampia strategia tesa a contrastare i cartelli criminali operanti nel territorio della provincia, si sono svolti nelle zone del capoluogo ritenute più a rischio rispetto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e dei reati predatori in genere: grazie al prezioso contributo fornito dalle unità cinofile hanno prodotto risultati significativi.
In un palazzo di proprietà dell’ATER ubicato in una zona ritenuta ad alta densità criminale, grazie all’azione congiunta messa in atto dai diversi equipaggi impegnati nel servizio, a seguito di una serie di perquisizioni è stata rinvenuta sostanza stupefacente e materiale per il confezionamento, oltre a una pistola finta e ad un bossolo calibro 32.
In particolare, una prima perquisizione effettuata presso l’abitazione di un noto pregiudicato, appartenente ad una famiglia rom del capoluogo dedita al traffico di sostanze stupefacenti, permetteva di rinvenire un bossolo esploso calibro 32 del tipo Smith & Wesson. Nelle pertinenze dell’appartamento, occultate in parte in un vaso e in parte nel vano ascensore, sono state trovate diverse dosi di hashish e cocaina.
Il controllo nello stabile proseguiva con l’ausilio delle unità cinofile antidroga e grazie al fiuto dei cani l’attenzione degli agenti si concentrava su un altro appartamento. Gli occupanti che si trovavano all’interno, avendo compreso che di lì a poco sarebbe scattato un blitz dentro la casa in cui si trovavano, hanno lanciato da una finestra un involucro di stoffa. Il sacchetto veniva prontamente recuperato dal personale che era posizionato sotto l’edificio, proprio per scongiurare l’eventuale lancio di materiale illecito: al suo interno erano celate numerosissime dosi di sostanza stupefacente tipo cocaina, per un peso accertato che superava i 360 grammi, droga che sul mercato avrebbe fruttato migliaia di euro.
Gli investigatori della Squadra Mobile hanno fatto irruzione nell’appartamento attenzionato, dalle cui finestre era stato gettato l’involucro: al suo interno venivano identificati un giovane, risultato essere il figlio del pregiudicato sottoposto alla precedente perquisizione, e una ragazza minore. L’abitazione era stata adibita a base per il confezionamento delle dosi da immettere poi sulla piazza di spaccio, dato che al suo interno sono stati trovati un pentolino bollilatte ancora intriso di sostanza stupefacente tipo cocaina, una macchina per il sottovuoto e un bilancino di precisione, nonché materiale utilizzato per il confezionamento. Sempre al suo interno è stata trovata anche una pistola tipo Glock, risultata essere una replica priva del tappo rosso.
Il giovane, tratto in arresto per i reati di detenzione ai fini di spaccio e detenzione abusiva di armi, veniva condotto in carcere, come disposto dal Sostituto Procuratore del Tribunale di Frosinone.
Tutto il materiale rinvenuto grazie alle perquisizioni è stato sottoposto a sequestro.
Dagli accertamenti effettuati nell’immediatezza è risultato che l’appartamento al secondo piano era stato occupato abusivamente, motivo per il quale è stato richiesto l’intervento di personale dell’Ater, l’ente proprietario dell’immobile, che ha provveduto a murare la porta d’ingresso dell’abitazione, al fine di scongiurare eventuali altri tentativi di insediamento abusivo da parte di soggetti non titolati ad occupare la casa popolare.
Nell’ambito dei controlli sono state identificate oltre 190 persone e verificata la regolarità di tre esercizi commerciali.
L’azione di contrasto alla criminalità messa in atto dalla Polizia di Stato prosegue senza sosta.