FROSINONE – 09 LUG – Assenza di diossina nei terreni e diffida all’azienda a mettere in sicurezza l’area entro i prossimi trenta giorni. Sono queste le novità di giornata relative all’incendio nell’impianto di trattamento rifiuti Mecoris a Frosinone. Partiamo dai dati relativi agli inquinanti. I risultati sull’assenza di diossina nei terreni sono stati resi noti dal comune e sono relativi alle analisi disposte dall’amministrazione Ottaviani e demandate all’Università di Tor Vergata.
In una nota il sindaco Ottaviani ha sottolineato che grazie ad essi può essere revocata l’ordinanza di pascolo e coltivazione nei terreni circostanti, adottata in via precauzionale nelle aree circostanti. Si torna quindi alla normalità in tutta l’area che era stata invasa dai fumi dell’incendio e che il comune, attraverso una serie di ordinanze ad hoc, aveva provveduto a dichiarare off limits per motivi precauzionali.
Ma oggi è stato anche il giorno dell’audizione in Regione, un incontro a cui hanno partecipato i rappresentanti eletti in consiglio regionale, il presidente Buschini, il consigliere delegato all’ambiente della provincia Savo, ma anche Arpa Lazio ed Asl. Proprio durante la discussione è emerso che la procura, che indaga per incendio, sta provvedendo a diffidare la Mecoris alla bonifica e messa in sicurezza dell’area. Laddove sono bruciate le immondizie infatti la zona è ancora a rischio roghi e soprattutto esposta alle intemperie.
Asl e Arpa hanno illustrato l’attività di rilevamento successiva all’incendio. Ancora sono in corso le analisi del terreno e della vegetazione, ma il direttore di Arpa ha spiegato che per quanto riguarda l’aria “non ci sono stati effetti rilevanti, sia pur in una situazione ambientale complessivamente preoccupante”. Le indagini della procura intanto vanno avanti e come emerso dalla discussione, puntano tutto sui tre punti di innesco dell’incendio, fatti che lasciano propendere per il dolo e non un evento casuale.