Nei giorni scorsi una unità dell’ufficio Volanti della Questura di Frosinone, durante l’ordinaria attività di controllo del territorio notava una giovane donna con un bambino in braccio che chiedeva, con tutte le sue forze, aiuto nel mentre discuteva animatamente con un uomo. Immediatamente l’equipaggio interveniva cercando, con non poca fatica, di sedare gli animi e notando come la donna, con un infante di pochi mesi in braccio, presentasse uno stato di agitazione ed ansia tale da rendere necessario l’intervento del 118. Nell’immediatezza dei fatti gli operatori cercavano di ricostruire le ragioni sottese che avevano determinato l’accesa discussione, apprendendo che tutto era riconducibile a ragioni dei gelosia dell’uomo, il quale , già recidivo a tali condotte aggressive, era stato colpito, dal Tribunale di Frosinone, dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Misura questa che veniva successivamente revocata pochi mesi fa. Sul posto e nelle ore successive, venivano esperiti approfonditi accertamenti sulla dinamica dei fatti, ascoltando alcuni astanti che avevano assistito alla scena ed accertando che l’uomo, preso da un impeto di violenza, aveva colpito alla testa a più riprese con schiaffi e pugni la povera malcapitata, nonostante avesse un bambino di pochi mesi in braccio che proteggeva con il proprio corpo dalla furia incontrollata dell’aggressore. La donna, trasportata con il bambino presso il locale nosocomio per le cure del caso, veniva sentita dal personale operante, che raccoglieva tutte le dichiarazioni tali da ricostruire in modo cronologico le vessazioni, le violenze e i maltrattamenti che venivano perpetrati dall’uomo. Alla luce della gravità dei fatti, l’uomo veniva denunciato per maltrattamenti in famiglia.